Ieri si è consumato l’ottavo d’andata di Champions League tra Juventus e Tottenham. La squadra inglese è riuscita a portare a casa un ottimo 2-2 che la vede favorita, in virtù della partita di ritorno, per il passaggio del turno. L’artefice di questo colpaccio sportivo è stato Mauricio Pochettino.
L’allenatore italo-spagnolo ha mostrato una filosofia di gioco bella e concreta. Gli Spurs godono di un potenziale offensivo non indifferente e lo sfruttano appieno: Kane, Alli, Son e Lamela non solo dispongono di una tecnica individuale incredibile, ma sanno anche mettersi a disposizione del mister rendendo la manovra corale del gruppo più che mai pericolosa. Ieri l’attacco inglese ha saputo mettere in difficoltà la difesa juventina: Benatia e Chiellini sono stati costretti in varie occasioni a scaraventare il pallone in out visto il pressing asfissiante dei calciatori avversari; inoltre, il genio di Eriksen ha più volte tagliato in due la diagonale difensiva bianconera con passaggi di un’inventiva pazzesca.
Questo tipo di calcio presuppone una tenuta fisica importante poiché bisogna correre e rimanere lucidi per tutti i 90 minuti, senza mai lasciare nulla al caso. L’azione inoltre viene accompagnata dal centrocampo e dai terzini, generando una macchina quasi perfetta in fase d’attacco. Tale compattezza lascia scoperto qualche spazio in retroguardia, ed è proprio questo il settore su cui l’allenatore ex Espanyol deve lavorare.
La prova di ieri sera è stata più che sufficiente. Il coraggio di Pochettino ha meritato il pareggio, costringendo Allegri, rintanatasi dopo i due goal dietro la linea della palla, a fare mea culpa in vista della partita di ritorno al Wembley, dove difficilmente i londinesi sbaglieranno nuovamente l’inizio gara.